

Chi sono
Sono Patrizia Morretta Psicologa e Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale.
Mi sono laureata nel 2014 in Psicologia Applicata ai Contesti Istituzionali presso la Seconda Università degli Studi di Napoli e sin da subito ho iniziato a lavorare presso Enti del Terzo Settore occupandomi di formazione, gestione delle risorse umane, progettazione, violenza di genere e integrazione degli immigrati.
Non ho mai abbandonato la passione per la clinica continuando a formarmi e a creare collaborazioni con altri professionisti del territorio.
Dal 2016 esercito l’attività di psicologa libero professionista presso lo “Studio Morretta” occupandomi di consulenza psicologica individuale, di coppia e familiare mirata alla prevenzione, diagnosi e cura del disagio emotivo.
Nel corso degli anni ha conseguito svariati Master e certificazione, in particolare: Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale presso la sede di Napoli dell’Istituto Skinner, Master in Sessuologia Clinica, Master in Disturbi Specifici dell’Apprendimento, Master in esperto nella gestione delle risorse umane, Corso EMDR I livello, Certificato RBT Training, Corso di psiconcologia, che hanno ulteriormente consolidato le mie competenze.
Presso il mio studio ho inoltre ideato un percorso psiconutrizionale per aiutare coloro che soffrono di fame nervosa a gestire le proprie emozioni e a fare in modo che il cibo sia solo un piacere nella loro vita e non un modo per compensare un malessere
Il mio motto è una frase di Socrate “Chi vuol muovere il mondo muova prima sé stesso” perché ritengo che un percorso di psicoterapia sia un percorso di crescita e di evoluzione interiore che porta ad una trasformazione che è prima interna e poi si manifesta all’esterno. Per ottenere tale cambiamento però non dobbiamo rimanere fermi e radicati nelle nostre convinzioni ma dobbiamo “smuoverle” con la serenità di avere una guida pronta a sostenerci e indirizzarci.
Prima di iniziare...
Nan-in, un maestro Giapponese dell’era Meiji (1860-1912), ricevette la visita di un filosofo, che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen, sul nirvana, sulla meditazione e su molte altre cose.
Il Maestro lo ascoltò in silenzio – domande su domande su domande – alla fine disse: “Mi sembri stanco. Hai scalato questa montagna, arrivi da lontano. Prima di tutto, lascia che ti serva una tazza di tè”. E si mise a prepararlo.
Il filosofo attese – ribolliva di domande. E mentre preparava il tè il Maestro disse al professore: “Aspetta, non avere tanta fretta. Chissà, perfino bevendo un tè, puoi ricevere una risposta alle tue domande… e forse, anche prima di allora”.
Il filosofo si sentì perso. Iniziò a pensare: “Tutto il mio viaggio è stato uno spreco. Quest’uomo sembra pazzo. Come può il mio interrogativo sullo Zen ricevere una risposta, bevendo un tè? Che senso ha? È meglio andarsene il prima possibile”. D’altra parte, si sentiva stanco e forse era meglio bere una tazza di tè, prima di ridiscendere da quella montagna.
Il Maestro portò la teiera, iniziò a versare il tè nella tazza… e continuò a versarlo. La tazza era ormai colma, e il tè iniziò a straripare nel piattino, ma lui continuò a versare. Alla fine, anche il piattino fu colmo. Una goccia in più e il tè avrebbe iniziato a scorrere sul pavimento, per cui il filosofo non riuscì più a contenersi: “Fermati! Cosa stai facendo? Non vedi che la tazza è colma? Non ce ne entra più”.
Allora il Maestro Zen disse: “Questa è esattamente la situazione in cui ti trovi: la tua mente è così piena di domande, di opinioni e di congetture che, anche se ti rispondessi, non avresti spazio alcuno per assimilare la mia risposta. È troppo piena, perché le si possa versare dentro qualcos’altro. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?
Ebbene, torna indietro, svuota la tua tazza e poi ritorna. Prima di tutto crea un po’ di spazio dentro di te”.
Questo racconto tratto da “101 storie Zen” ti invita ad essere aperto e a non lasciarti sopraffare da idee e convinzioni precostituite sulla psicoterapia come ad esempio “Non serve a nulla iniziare un percorso di psicoterapia, combatto con questi problemi da troppi anni” oppure “Non ho tempo per delle sedute di psicoterapia”. “Svuota la tua tazza”, mettiti in gioco, cancella scuse e preconcetti e vedrai i benefici, primo fra tutti ESSERE CONSAPEVOLE!

